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I computer più popolari al BIAS '84
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I computer più popolari al BIAS '84

Volume 1, Numero 6: Approfondimenti

Andrea Pachetti
May 12
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Il mio benvenuto al sesto numero della newsletter di Quattro Bit. Prima di tutto, una buona notizia: la settimana scorsa l'articolo proposto sulle console della Zanussi è stato particolarmente apprezzato, con oltre 370 letture e numerose condivisioni.

Questo ha portato a dieci nuove persone che si sono iscritte, così da raggiungere il magico numero di 90. Il traguardo del centinaio ormai non è così lontano: spero che grazie all'articolo di questa settimana altre persone si aggiungeranno, in modo che lo scopo prefissato si avvicini sempre più. Se l'argomento che trattiamo adesso vi risulterà interessante, vi raccomando quindi di condividere e commentare.

Uno dei temi più dibattuti nel nostro settore della storia dell’informatica è indubbiamente quello della popolarità dei vari hardware, sia che si tratti di macchine da gioco oppure dedicate al lavoro "serio". Alla popolarità sono legati un certo numero di fattori, che vanno dal numero di esemplari venduti alle testate periodiche a essi dedicati, nonché l'amore degli utilizzatori affezionati che magnificavano le gesta del proprio dispositivo quasi sempre a scapito degli altri (!).

Proprio nel periodo che generalmente consideriamo, in Italia si crearono le prime fazioni contrapposte tra le console Atari VCS e Intellivision, per poi essere soppiantate da Commodore 64 e Sinclair Spectrum. Sulla reale diffusione di questi computer avevo già scritto qualcosa in passato, fornendo qualche dato risalente al 1983, in cui si notava come ciascuno dei due fosse già stato venduto in alcune decine di migliaia di esemplari.

Ma qual era l'effettivo gradimento del pubblico? E per quanto riguarda i "personal" più costosi, quanto erano conosciuti e apprezzati? Viene in nostro soccorso un questionario che il noto Gruppo Editoriale Jackson (con l'ausilio dell'Istituto Makno) propose al pubblico del BIAS del 1984, alla Fiera di Milano dal 29 novembre al 4 dicembre di quell'anno. Il BIAS era un evento fieristico che si teneva ogni due anni sin dal 1956 e che, durante gli anni Ottanta, come il SIM o lo SMAU, iniziò a dedicarsi al settore dell'informatica personale.

Il questionario fu compilato da ben 747 persone ed è qui riportato in calce: come si vede, si componeva di 13 indicatori distinti in cui si doveva decretare di volta in volta il migliore, sia per quanto riguarda il mondo "home" sia quello "professional"; in questa categoria, come in altri casi analoghi che abbiamo già individuato, si riportavano gli hardware con un costo superiore al milione e utilizzati principalmente per applicazioni da ufficio.

Questi 13 indicatori (raccolti in 9 indici nei report finali, poiché si univano i quattro legati alla tecnologia e i due relativi al corredo software), riassumono quindi i giudizi di 747 persone a fine 1984, e permettevano (grazie a un’apposita domanda) di fare distinzioni tra gli effettivi possessori o utilizzatori di computer e coloro che invece erano solo informati sull'argomento, ma non ne avevano ancora comprato uno.

Ecco la prima tabella, che mostra la classifica parziale per ciascuno dei nove indici calcolati. Come si può vedere, per quanto riguarda la sezione "home" è un vero e proprio plebiscito a favore del Commodore 64 che vince in ogni indicatore, mentre per i computer "professionali" i giudizi del pubblico erano più variegati; sebbene sia indubbia la popolarità del primo PC della IBM, anche il Macintosh venne valutato positivamente dal pubblico per quanto riguarda la praticità d'uso e la sua "simpatia", cioè il suo essere user friendly. Da notare ancora che gli effettivi possessori di un personal computer avevano un giudizio parzialmente diverso, decretando per esempio l'Olivetti M24 come miglior computer per quanto riguarda l'estetica e il design.

Nella seconda tabella invece vediamo i risultati totali sommando tutti gli indici, ottenuti sia da ogni singolo computer, sia da ogni marca. Commodore risulta essere ancora una volta il marchio più popolare, con il C64 (primo posto) e il VIC-20 (terzo posto), tallonata da Sinclair con lo Spectrum (secondo) e ZX81 (quinto). È interessante comunque celebrare lo zoccolo duro di possessori del Texas Instruments TI-99/4a, che in Italia ebbe un certo successo anche quando la macchina non fu più supportata dalla casa madre.

Per quanto riguarda invece il settore dei computer "costosi", la Apple scavalcava IBM come gradimento, grazie ai voti combinati del Macintosh e delle varie implementazioni dell'Apple II; l'IBM doveva accontentarsi del secondo posto, sebbene il suo PC rappresentasse comunque il computer più gradito tra quelli di fascia alta.

Poiché non avremo mai dati certi per poter stabilire il gradimento effettivo del pubblico, pur con tutti i limiti dovuti ai metodi di raccolta dati di allora, dal mio punto di vista sarà sempre utile affidarsi a delle euristiche di questo tipo per poter strutturare un discorso ragionato: come avevo fatto qualche anno fa elaborando un dataset sui videogiochi da bar "più gettonati", questi risultati possono essere utili per essere confrontati coi ricordi e le sensazioni di quell'epoca, al fine di costruire una narrativa efficace, quantomeno non avulsa dall’effettiva realtà storica.

E voi? Sono curioso di sapere se siete d'accordo o meno con questi risultati, soprattutto se nel 1984 possedevate uno dei computer appena citati (o magari qualche altro ancora, completamente snobbato dal pubblico del BIAS).

Si ringrazia il sito Edicola 8-bit per aver digitalizzato la rivista che presentava questi dati.

Il sesto numero della newsletter si chiude qui ed è stato inviato a 90 (+10) persone. La speranza è quella di raggiungere la "cifra tonda" il prima possibile, spargete la voce. A presto!

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Luca Trucchia
May 16Liked by Andrea Pachetti

Come al solito bellissimo articolo,nel 1984 avevo 5 anni e ho iniziato a giocare solo nel 1987 circa con l’arrivo a casa mia di un C16

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2 replies by Andrea Pachetti and others
Maurizio Sorrentino
May 14Liked by Andrea Pachetti

Ciao Andrea, mi piacciono queste analisi.

A parte il Commodore 64 che "vince facile"...vedere l'M24 sul podio non mi meraviglia e m'inorgoglisce ancora.

l'Olivetti arrivò a diventare alla fine degli anni ottanta uno dei maggiori produttori di personal computer in Europa (forniva anche telescriventi alla NATO).

Godeva di una grande potenzialità innovativa.

Buon weekend!

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1 reply by Andrea Pachetti
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