6 Commenti
dic 2, 2022Messo Mi piace da Andrea Pachetti

Grazie Andrea per questo pezzo. Viene da dire: che tenerezza! Il contesto (1979) dell'epoca è perfettamente fotografato da questo articolo e dal lessico dell'autrice. Avevo 10 anni e ancora non masticavo informatica personale, l'avrei fatto circa 3 anni dopo e avrei cominciato anche ad acquistare le riviste che pubblicavano molti articoli come questo. Tutto molto bello.

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Ciao David! Avrei voluto iniziare anche io nel 1982, come te: in realtà ho avuto il mio primo computer (un Commodore 64 con registratore) solo nella primavera dell'85. Sarà per quello che a posteriori amo molto andare a studiare le radici dell'informatica personale, quando potevo solo immaginare (sognare) di possedere un computer tutto per me, e cercavo di capire i listati in BASIC copiandoli con una... macchina per scrivere, ahem.

Riguardo all'articolo: sì, hai decisamente ragione, il lessico e il contesto dell'epoca riflettono decisamente il mood di quel periodo ed è proprio uno dei motivi per cui ho scelto di presentarlo. Penso di aggiungerne altri, in futuro, in modo da offrire una panoramica il più accurata possibile del 1979. Un saluto!

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dic 2, 2022Messo Mi piace da Andrea Pachetti

So che si tratta di un'affermazione banale, ma articoli come questo mi fanno pensare ancora di più a come il computer non fosse affatto scontato come oggi. In relazione ai videogiochi, sicuramente interessanti e meritevoli di ulteriore approfondimento gli spunti che l'articolo fornisce e quelli che tu stesso hai indicato.

Vorrei comunque esporre anche un altro pensiero: leggendo, non ho fatto a meno di riflettere sulla nomenclatura utilizzata ("personal computer", "home computer"...) e su come essa sia cambiata nel corso della storia, sia in base alle tecnologie disponibili che in base al "sentire comune". Nello scrivere questo commento, stavo cercando di fare un breve "punto della situazione" ma mi sono poi resa conto che la questione è in realtà più complessa rispetto alle sue apparenze, soprattutto perché, da come mi sembra di capire, da sempre esiste un poco di arbitrarietà nella scelta di un termine anziché di un altro e sulle definizioni. Un "personal computer", a seconda anche del periodo di riferimento, potrebbe essere, per esempio: un generico computer destinato all'uso individuale, appunto personale, ovvero un "termine ombrello" per designare sia computer professionali non mainframe che i computer perlopiù pensati per uso casalingo (sovrapponendosi al concetto di "home computer"); un modo per distinguere i computer IBM e poi gli IBM compatibili dagli stessi "home computer"; il PC come lo intendiamo oggi... e così via.

Sarebbe interessante tentare una ricostruzione, in maniera più sistematica, della percezione del concetto di computer anche dal punto di vista semantico (quindi identificando anche l'origine dell'uso del lessico specifico), a meno che non sia già stata fatta in altri articoli che non ho considerato.

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dic 3, 2022Messo Mi piace da Andrea Pachetti

Come hai giustamente fatto notare, Marina, avere un computer in casa non era affatto scontato all'epoca. A me è piaciuto molto il tono semplice con qualche guizzo di simpatia con il quale ha raccontato ai lettori cosa sia effettivamente un computer e quali utilizzi può avere.

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Sollevi un punto decisamente interessante, Marina, che da tanto tempo è fonte di dibattito nei gruppi specializzati e non, cioè cosa realmente si intendesse con "personal" e "home". Come dici, la questione terminologica è veramente complessa perché risente di numerosi influssi, che vanno dalle esigenze di marketing fino alla necessaria formazione di un gergo "unico".

Come hai notato, queste etichette lessicali ovviamente spostano la loro semantica col passare del tempo, e di sicuro dopo l'introduzione del primo Personal Computer (nomen omen) dell'IBM. Sono termini che nascono indipendentemente, ma entrambi in funzione di contrapposizione all'esistente: personale contro l'uso "collettivo" non solo dei mainframe, ma anche i minicomputer proposti a piccole aziende e professionisti. Nello stesso modo, casa in contrapposizione ad azienda e ufficio.

Ognuno all'epoca usava l'etichetta opportuna quando gli faceva più comodo, per far notare di volta in volta le capacità tecniche del proprio prodotto per certe fette d'utenza: nell'uso giornalistico, per esempio, si svilupperà la tendenza a chiamare "personal" i computer destinati alle attività d'ufficio, "home" quelli destinati al non-professionsta, all'hobbista in casa, tra giochi e piccole applicazioni.

Altri addirittura facevano persino riferimento ai dispositivi di memoria, per cui erano i personal a usare i dischetti, mentre gli "home" più economici principalmente le audiocassette. Si arrivava quindi persino a fare differenziazioni solo sulla base del prezzo. Fare una casistica complessiva, in conclusione, è decisamente una bella impresa!

Ma, giusto per aggiungere un'altra considerazione, se si parla del 1979, anche il termine "computer" in quanto tale era ancora da consolidarsi nell'uso quotidiano, sussistendo ampie resistenze di "elaboratore" e il più antico "calcolatore". Anche all'inizio di questo articolo infatti si usa come termine iniziale l'ovvio "calcolatore elettronico"...

Legato a questo, ovviamente, c'è uno degli altri temi più "scottanti" che appassiona molti, e cioè dare una definizione esatta di personal computer e quali sono stati i primi esempi commerciali; ancora oggi si dibatte, per esempio, su cosa fosse Programma 101 della Olivetti e anche in questo caso ho letto le opinioni più varie.

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dic 5, 2022Messo Mi piace da Andrea Pachetti

Veramente grazie per la risposta molto esaustiva: ho letto tutto con molto interesse.

Penso che tu sia riuscito a riassumere molto bene e a rispondere ai miei quesiti, peraltro con molta chiarezza: era proprio il tipo di sintesi che cercavo! E nel frattempo ho anche avuto conferma della validità di quanto avevo scritto e di altre mie "percezioni": è molto importante perché, come spesso ribadisco, ricostruire la storia dell'informatica è per me un compito piuttosto arduo e talvolta temo, in assenza di conoscenze sufficienti, di poter farmi delle idee non del tutto corrette. Per questo motivo, ottenere dei riscontri, in particolare da chi è competente in materia, rappresenta un'occasione molto preziosa per comprendere meglio e approfondire ulteriormente ciò che imparo, e anche per ricevere eventuali precisazioni o correzioni.

Riprendendo il tema principale: quando avevo scritto il commento, avevo anch'io pensato al dibattito sulla Programma 101 e ad alcune discussioni che avevo letto in giro su alcuni forum o siti specializzati. Forse non esiste una risposta univoca su chi dovrebbe aggiudicarsi il titolo di "primo personal computer della storia", ma trovo comunque che sia molto interessante tenere in considerazione i differenti punti di vista degli appassionati.

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