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Avatar di Alessandro U.

Grazie, molto interessante come al solito. Ho finalmente avuto tempo di leggere l'articolo in santa pace e mi sembra descriva un pezzo di storia informatica davvero notevole, risalendo proprio agli albori, almeno per il Bel Paese. Quanta meraviglia nell'articolo d'epoca... Cavoli, nientemeno che "un sistema di 480 tubi elettronici con l'ausilio di 120 relè"!

Combinazione, in questi giorni sto pasticciando con il mio ultimo acquisto, una riproduzione in formato ridotto del mitico Altair 8800 davvero ben fatta (e prodotta in Italia, non voglio fare pubblicità: googlate :)). Certo, un computer sicuramente più avanzato dei dinosauri anni 50 e 60, soprattutto perché portatile, ma in fondo da loro non molto dissimile: nella versione base il suo unico input erano le levette e l'output le luci del pannello frontale. Tra le mille altre cose in cui mi sono imbattuto fra le immagini di dischi con programmi CP/M e BASIC c'era proprio il Nim! Inutile dire che giocare a "fiammiferi" o a "tris" - o financo a scacchi, nella versione seventies Microchess - oggi non impressiona più nessuno, ma usando quelle primitive scatolette collegate a un dumb terminal un po' si intuisce quanto dovessero colpire l'immaginazione dell'utente durante l'epoca pionieristica. D'altronde, il sense of wonder continuerà ben dentro agli Ottanta, con i vari Tron e Wargames... E avere un microcomputer in casa non smetterà di qualificarti come un piccolo genio dell'informatica, a prescindere dall'utilizzo reale, ormai quasi esclusivamente orientato ai videogiochi. Questo, almeno fino all'avvento dei grigi "IBM compatibili", la fine di una lunga epoca.

Grazie ancora Andrea, resto sintonizzato.

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