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ott 6, 2022Messo Mi piace da Andrea Pachetti

Questa intervista, ma soprattutto la citazione in premessa dell’origine ideale del videogioco nel medioevo e la sua affinità con la fiaba, mi ha riportato a un recente passato che interseca bene queste posizioni.

Nel 2017 fui invitato dall’amico Roberto Buttafarro (ahimé scomparso) a partecipare al convegno “Effectus mirabilis. Medioevo e cinepoetica dello stupore”, dedicato a Giovanni Pastrone e alla sua arte (Pastrone, per chi non lo sapesse, è considerato uno dei massimi esponenti della settima arte, regista sublime quanto a effetti speciali quali quelli sviluppati per Cabiria, il più famoso e impressionante film muto prodotto in Italia). Nella due giorni astigiana, si confrontarono famosissimi studiosi medievalisti esperti della fenomenologia dello stupore e delle macchine da “effetto speciale” del periodo e esperti di effetti digitali o, come e me, di realtà immersiva. In quell’occasione, Filippo Costanzo (che era stato direttore R&D and emerging technologies della Activision), espresse un parere molto simile sostanziandolo in modo molto articolato.

Questo per dire che anche nel più verticale e ristretto dei convegni di medievalisti, la continuità evolutiva del fiabesco è considerata convergere almeno in parte nel videogioco.

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Personalmente non sono molto d'accordo sull'affermazione iniziale a proposito delle "buste sorpresa".

Perlomeno per come la intendo io, una classica busta sorpresa da edicola era una busta di cui una persona ignora parzialmente o totalmente il contenuto fino al momento della sua apertura.

A sua differenza, e perlomeno per quanto riguardava la mia cerchia di conoscenti, ognuno di noi sceglieva oculatamente la rivista in edicola in base alle immagini pubblicate in copertina. In particolare a partire dal 1987 per quanto riguardava me e alcuni amici dotati di computer MSX, quando ormai i giochi per il sistema iniziavano a scarseggiare il rischio di portarsi a casa doppioni era molto elevato.

L'unica eccezione che mi torna in mente era rappresentata dalle edizioni Edigamma, che non riportavano mai immagini ma che in compenso costavano relativamente poco.

Per il resto, ottimo ed appassionante articolo scritto con un taglio professionale. Complimenti.

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mag 26, 2022Messo Mi piace da Andrea Pachetti

Stupenda. E te lo dice un non vedente, appassionato di storia dei computer, che negli anni 80 ci vedeva, ma che ora si può arricchire solo leggendo, anzi, ascoltando, queste storie. Grazie di scriverle.

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mag 26, 2022Messo Mi piace da Andrea Pachetti

Quanto è bello leggere queste interviste! Conoscere i retroscena e le vicissitudini di quel periodo, mi rende sempre felice. Andrea, grazie come sempre per il tuo lavoro!

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