Sta per iniziare il trentatreesimo numero (vol. 3, n. 9) di Quattro Bit, la newsletter che si occupa di ricostruire, frammento dopo frammento, la storia dei videogiochi in Italia. In questa occasione ci occuperemo di descrivere un evento particolarmente piacevole, cioè il reperimento e la digitalizzazione di uno dei primissimi videogiochi italiani per Commodore 64, “perduto” da ormai quarant’anni.
Long time no see, direbbe qualcuno negli Stati Uniti. In effetti, è da molto tempo che non scrivo uno degli episodi “regolari” di questa newsletter; sì, c’è stato ogni tanto qualche aggiornamento legato agli intermezzi, ormai tipici della stagione estiva, ma certamente ho contravvenuto a tutti i dettami della buona scrittura online, costanza e periodicità in primis, sperando che dall’altra parte ci fosse una certa comprensione e sopportazione nei confronti di un silenzio così prolungato.
Questo stato di quiescenza sarebbe perdurato se non fosse avvenuto un avvenimento del tutto eccezionale, e cioè la segnalazione dell’esistenza di una copia di Garden Wars, un videogioco italiano per Commodore 64 che ritenevo ormai “perduto”. Per tutti coloro che si fossero iscritti di recente, un breve riepilogo.
Nel novembre del 2022 scrivevo appunto di questo gioco pubblicato della JCE, facendo il punto della situazione in relazione alla sua esistenza, azzardando alcune ipotesi sul gameplay e sulle effettive possibilità di reperirlo. È leggibile qui:
Il post di allora aveva generato un’interessante eco, arrivando a Frank Gasking, l’autore del sito Games That Weren’t, uno dei più interessanti progetti in Rete riguardanti l’archeologia videoludica: da lui era stato dedicato uno spazio a Garden Wars, nella speranza prima o poi di trovare ulteriori informazioni a riguardo.
Nello stesso momento, la ricerca mi era servita come spunto per confrontarmi con altre persone che si occupano dello stesso argomento; in particolare se fosse davvero utile pubblicare articoli in qualche modo incompleti, che certamente mostravano lo stato dell’arte, ma che d’altro canto erano anche una richiesta di aiuto al fine di completare informazioni mancanti, persone assenti e titoli da identificare.
Si diceva insomma di come certe azioni potessero risultare controproducenti, cioè che facilitassero qualche furbetto capace di approfittare delle ricerche altrui e prendersi troppi meriti, oltre alla non trascurabile questione di far alzare a dismisura il prezzo (nel settore collezionistico) dei giochi di cui si parlava.
A oggi non ho una risposta definitiva a questi interrogativi, sicuramente sensati; posso dire che da una parte certe conseguenze hanno portato al blocco temporaneo degli aggiornamenti di Quattro Bit, ma d’altro canto altre situazioni hanno condotto ai risultati eccezionali che presento oggi. In conclusione, dal mio punto di vista, il bilancio appare senz’altro positivo.
Gli aggiornamenti su Garden Wars non sono quindi merito mio, ma frutto della collaborazione di diverse persone: il primo da citare è senz’altro Silvio, il possessore della cassetta, che me l’ha ceduta a prezzo politico a fini di conservazione storica, e che si è preoccupato di creare un imballo letteralmente “a prova di bomba”, in modo che arrivasse da me senza problemi. Nello stesso modo, è stato importante l’apporto di Frank Gasking, con cui Silvio si è inizialmente messo in contatto, che ha voluto che mi occupassi della cosa in prima persona e che sarà felice di leggere che tutto è andato a buon fine.
A questo punto entra in gioco Roberto di Ready64, che mi ha tenuto compagnia in chat durante i tentativi di digitalizzazione ed equalizzazione del segnale (inizialmente era un disastro!), con cui ho condiviso l’emozione di vedere le prime schermate funzionanti. Roberto ha poi testato il gioco e passato i nostri risultati a Carmine/TSM che, col suo fondamentale apporto tecnico, è riuscito a tirare fuori un .tap funzionante al 100% e, da quello, il .prg che da oggi è disponibile per tutti su Ready64.
La mia scelta di distribuire pubblicamente il .prg è legata soprattutto ai tempi di caricamento, dato che l’originale della JCE era privo di ogni forma di turbo-tape; non avendo schermate o altro di interessante da mostrare, si trattava insomma per l’utente in emulazione di attendere ogni volta 190 giri (una decina di minuti, senza warp).
Non che il .tap sia privo d’interesse in sé, anzi: sono però questioni che esulano dal semplice discorso ludico e si spostano piuttosto sulla documentazione storica, per cui sono da stabilire tempi e modalità; abbiamo notato come esista per esempio un’interessante forma di protezione dalla copia, dato che il programma principale è caricato in modo “originale” (senza scendere per ora nei particolari), nascondendo tra l’altro alcune linee di codice del loader.
E sul gioco, c’è qualcosa da dire? C’è insomma, oltre al fondamentale valore storico del ritrovamento, anche un valore prettamente ludico? Non vorrei anticipare troppo per togliere tutta la sorpresa, ma dal mio punto di vista il risultato è esattamente quello che aspettavo, anzi per certi versi molto meglio. Pensavo cioè che un gioco implementato in BASIC si muovesse sempre piuttosto lentamente, mentre in questo caso il lavoro degli ignoti programmatori originali (probabilmente “interni” alla JCE) è stato egregio e il risultato si rivela un insieme perfettamente giocabile e suggestivo, per quanto (lo ricordo per eventuali distratti) potesse essere “giocabile” un arcade pensato nell’Italia del 1984.
Mi è piaciuto muovermi nei vari livelli a schermata fissa fino ad arrivare al finale; mi è piaciuto scoprire qualche sprite particolarmente espressivo, come lo gnomo che in tutta probabilità diventerà la nuova mascotte di Quattro Bit; mi è piaciuto poter finalmente provare un gioco che cercavo di immaginare da quarant’anni, vedendolo nelle varie pubblicità della Exelco; mi è piaciuto scoprire che il titolo originale “Fuga dai giardini stregati” sopravvive in qualche modo all’interno del codice; mi piace, soprattutto, poter condividere oggi questi ricordi e questa storia con tutti voi.
Termina così anche il trentatreesimo numero (vol. 3, n. 9) della newsletter, inviato a 470 persone. Alcune informazioni di servizio: 1) Se tutto va bene, entro la fine dell’anno dovrei riuscire a scrivere anche i rimanenti numeri della terza stagione (10, 11 e 12) di Quattro Bit, per poi pensare al da farsi per il 2025. 2) Nel quarto numero di Retro Computer (attualmente in edicola) c’è un mio articolo/intervista al campione italiano di Centipede per VCS, che partecipò alla finale mondiale del torneo Atari nel 1983. 3) Per chi fosse in zona, a Trieste l’1-2 novembre ci sono gli IVIPRO Days, io parteciperò a una tavola rotonda sul retrogaming e la conservazione digitale. A presto!
Ho fatto bene a segnalare a Frank l'articolo a suo tempo :)
Che bellezza vedere persone che riescono a fare cose assieme come è appena successo qui, grande lavoro. Se avessi già sessant'anni scriverei: "il lato bello dell'internet".