State per iniziare a leggere il primo numero della seconda stagione di Quattro Bit: dopo una lunga pausa, spero di poter riprendere con tranquillità e con continuità questo originale appuntamento settimanale con la storia dei videogiochi in Italia. Stavolta cercherò di concludere il discorso affrontato con Graal per Spectrum, aggiungendo alcune note a riguardo e passando poi a descrivere un altro gioco “dimenticato”.
A fine giugno avevo presentato un videogioco italiano rimasto nell'oblio fino al 2018, quando è stato recuperato e digitalizzato da un sito dedicato alla storia della Sinclair. Nei commenti, un lettore mi faceva notare (grazie, Luca!) come nella schermata iniziale di Graal risultassero presenti alcune tracce del logo JCE, uno dei più importanti editori italiani di quel periodo, legato alla GBC di Jacopo Castelfranchi. Questo faceva presumere che un rifiuto da parte della JCE avesse fatto propendere l'autore verso una successiva pubblicazione con la più piccola B & V Interface di Forlì.
Allora ci chiedevamo se la suddetta B & V/Hardtek avesse pubblicato altri giochi su cassetta; la risposta che posso fornire adesso è un deciso sì, dato che sin dalla seconda metà del 1983 sulle riviste specializzate appariva questa pubblicità, in cui vengono elencati molti tioli per Spectrum "italianizzati" (ma probabilmente non italiani) e la segnalazione che alcuni dei programmi erano distribuiti "dalla Rebit Computer", cioè una divisione alla GBC.
Questo legame avrà dunque bisogno di essere ulteriormente approfondito in qualche modo, assieme a un'analisi dell'intera lista dei giochi B & V; per ora possiamo invece vedere se esistono altri videogiochi usciti per la JCE degni di nota.
Tra di essi, un mistero tutto particolare circonda Garden Wars, cioè quella che risulta essere l'unica uscita videoludica vera e propria della JCE per Commodore 64. Lo dico subito, questo titolo non ha alcuna relazione né con l'omonimo titolo per VIC-20 prodotto direttamente dalla Commodore americana, né con quello uscito nel 1986 per la Alpha Software. Garden Wars infatti inizia a essere citato dalla JCE a metà 1984 (prima con codice J/3000-04 e poi J/0111-01) e rimane nei cataloghi dell'editore almeno fino al 1986, condividendo poi il destino infausto (cioè l'oblio) col suo “compagno” Chess Wars per VIC-20.
Stabilire se si trattasse un gioco italiano al 100% non è così semplice, dato che un altro prodotto pubblicizzato apparentemente dalla JCE come originale, cioè Super EG per Spectrum, era in realtà un "adattamento" (chiamiamolo così) dello spagnolo Tuneles Marcianos.
Inoltre, nessuna copia di Garden Wars è mai stata messa in vendita sul mercato dell'usato o nelle varie aste in tutti gli anni in cui ho monitorato la situazione; nello stesso modo, nessun sito web ha mai catalogato questo gioco tra quelli effettivamente usciti per Commodore 64. Si tratta dunque di un vaporware, di un game mai pubblicato per davvero?
Alcune considerazioni mi fanno dubitare di questo assunto, per esempio il fatto che Garden Wars fosse allegato a moltissime promozioni della Exelco, azienda di vendite per corrispondenza anch'essa legata alla GBC e, di conseguenza, alla JCE. Possibile che nessuno abbia mai comprato un Commodore 64 dalla Exelco e abbia ricevuto anche il gioco?
Una prova della sua reale esistenza poteva essere il reperimento di una recensione d'epoca, ed effettivamente Garden Wars è stato descritto in modo abbastanza approfondito su Sperimentare del novembre 1984. L'articolo è utile non solo per capire qualcosa in più sul gameplay e poterlo comparare con altri prodotti della stessa epoca, ma presenta anche la copertina e uno screenshot (sfortunatamente non del gioco effettivo), altri aiuti che possono forse permettere di identificarlo correttamente.
La descrizione sembra segnalare comunque il gioco di labirinto o piattaforme tipico del 1984 (evidenziamo alcuni elementi caratteristici in grassetto):
Romeo, protagonista del nostro gioco, è vittima di un incantesimo fattogli dalla vecchia strega del bosco, poiché egli tempo prima aveva raccolto delle piantine magiche destinate a misteriosi sortilegi. Per liberarsi dall'incantesimo che lo opprime, Romeo deve percorrere otto giardini stregati che lo separano dalla muraglia oltre la quale troverà la salvezza.
Durante questo avventuroso e pericoloso viaggio deve raccogliere tutte le piante portafortuna che incontra sui suoi passi, evitando però quelle velenose piantate dalla strega sul suo cammino. Ma la sua fuga è ostacolata anche da orrendi mostri che lo inseguono senza sosta, e se ciò non bastasse deve evitare di cadere nei numerosi pozzi stregati.
Una volta raggiunta la scaletta, non può entrare nel giardino successivo senza aver raccolto tutte le piante portafortuna ed avere toccato tutti gli gnomi del bosco che lo aiuteranno a fuggire. Una volta giunto all'ottavo giardino, per superare quest'ultima prova che lo separa dalla libertà, dovrà vedersela con sei mostri, ed una volta sotto il muraglione dovrà cercare la scaletta alla cieca, dato che non la potrà vedere. Trovatela, essa scenderà automaticamente, e Romeo sarà libero.
Ho confrontato lo screenshot con gran parte dei giochi del 1984 catalogati sul Gamebase e non mi sembra ci sia alcuna corrispondenza, in particolare del tabellone a destra con le statistiche, che dovrebbe comparire anche durante l'azione di gioco; se gli elementi del gameplay vi risultassero invece in qualche modo familiari scrivetelo nei commenti, grazie. L'unica cosa che si può affermare con sicurezza è che l'immagine appartiene senz'altro agli albori del game development per Commodore 64, dato che nella schermata viene usato il suo set di caratteri originali. Forse un gioco in BASIC, addirittura?
Se per ora, quindi, non posso dire quasi niente sullo screenshot, qualche considerazione può essere invece fatta sulla copertina, che risulta essere un collage composto da immagini diverse. Mentre devo ancora identificare gli alberi e il misterioso castello, senz'altro lo strano volto in alto sulla destra è preso (o del tutto copiato) da una cartridge per Atari VCS, Frankenstein's Monster della Data Age.
Possibile quindi che un gioco allegato a numerose offerte pubblicitarie, presentato in catalogo per almeno due anni e recensito con tanto di foto non abbia lasciato alcuna traccia di sé? Non è l'unico caso di gioco italiano completamente dimenticato, ma di certo è uno dei più curiosi. Speriamo di poterlo risolvere, prima o poi…
Con questo interrogativo su conclude il tredicesimo numero (vol. 2, n. 1) della newsletter, inviato a 149 (+21) persone; ringrazio quindi chi si è iscritto durante la lunga pausa tra la prima e la seconda stagione, oltre a chi ha avuto la pazienza di attendere questa nuova serie. La mia speranza, lo dico sempre, è quella di creare un ambiente rilassato, serio e piacevole per condividere con voi idee e approfondimenti su questi temi; ancor di più, costruire un ecosistema autosufficiente capace di sfuggire ai social network e ai loro ritmi. Se conoscete qualcuno interessato alla storia dei videogiochi e dei computer segnalategli quindi Quattro Bit, che può crescere solo grazie al passaparola. A presto!
Ciao, ho letto gli articoli relativi al gioco in oggetto e io ne ho una copia. Vorrei venderla. Se siete interessati contattatemi. silviot485@gmail.com
Posso fornire delle foto. Saluti, Silvio
Lo screenshot tratto da Sperimentare parrebbe essere un montaggio a giudicare dal riflesso presente sul lato sinistro della colonna relativa alle statistiche che contrasta nettamente con il nero piatto della schermata principale. Se così fosse, sarebbe lecito domandarsi a quale scopo sia stato realizzato.
Si potrebbe ipotizzare che alla base ci sia stata l'intenzione di nascondere la vera identità del gioco. Vuoi perché (a) non particolarmente accattivante oppure (b) altro (che lasciamo alla fantasia del lettore). L'editore mi pare fosse lo stesso.