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dic 11, 2022Messo Mi piace da Andrea Pachetti

È impressionante e illuminante come già alle porte degli anni 80 c’era gente che ci avevo visto benissimo. Persone che riuscirono a capire quanto la rivoluzione informatica avrebbe impattato il tessuto sociale della nostra civiltà. Il problema che ancora oggi persiste è che a livello socio-economico non si è ancora integrata e assimilata tale rivoluzione. È come se fossimo condannati a subire questa evoluzione, senza prenderne realmente coscienza e senza poterla regolamentare eticamente ed economicamente.

Articolo bellissimo.

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dic 10, 2022·modificato dic 10, 2022Messo Mi piace da Andrea Pachetti

Da semplice appassionato, è curioso notare come diverse menti illuminate abbiano saputo prevedere l'impatto dell'informatica "seriosa" sulla vita di tutti i giorni, ma praticamente nessuno abbia saputo prevedere l'impatto che avrebbe avuto l'industria dei videogiochi su quella dell'intrattenimento.

Oggi abbiamo un industria videoludica che fattura più di quella del cinema e della musica messe assieme. Eppure fin dall'avvento di Pong e per tutti gli anni settanta e gli anni ottanta, nonostante i successi di vendite di Atari prima e di Nintendo e Sega poi, quasi tutti gli studiosi e gli uomini d'affari dell'epoca sembravano convinti che si sarebbe trattato solo di una moda passeggera.

A tal proposito secondo me è emblematica la sfiducia totale del mercato USA nei confronti dell'industria, dopo il crash del 1983. Sfiducia che nonostante fosse smentita dai dati di vendita, in alcuni ambiti è rimasta per tutti gli anni ottanta e parte dei novanta. Penso in particolare al comportamento dei dirigenti di Commodore USA, che fondamentalmente hanno ignorato i consigli di Commodore UK rinunciando a tenere un piede nel mercato dei videogiochi per privilegiare quello delle macchine da lavoro.

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Grazie Andrea per riportarci all'attenzione queste perle quasi dimenticate, fondamentali per capire anche il nostro presente. A questo riguardo vorrei dire che le risposte di Evans sul futuro che ci attendeva sono chiare e precise e oggi potrebbe sembrarci strano o miracoloso ma c'è anche da dire che non era l'unico, molti personaggi di quel tempo che avevano una competenza forte nell'ambito dell'informatica e che soprattutto avevano una visione evolutiva o "storica" dell'argomento arrivavano facilmente alle medesime conclusioni. Ad esempio riporto sempre volentieri il discorso che fece Luigi Dadda, all’epoca rettore del Politecnico di Milano, nel 1980 intervistato in un documentario per la RAI dove arrivò a prevedere con una precisione quasi profetica l'avvento di internet e dei motori di ricerca: https://retrocampus.com/2013/03/20/ipse-dixit-luigi-dadda-1980/

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