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Beh, che dire, tra Avventura 1 e i Librogame abbiamo rievocato una parte decisamente importante della mia infanzia. Possiedo quasi tutti i Librogame della EL: fra i miei preferiti c'erano quelli della serie "Sortilegio" di Steve Jackson. Quante serate passate a sfogliare questi libri! E una volta finiti ci facevo giocare anche gli amici, leggendoglieli ad alta voce. Era un bel volare con la fantasia, e sicuramente ha stimolato in tanti la passione per la lettura. Incredibile come la parabola editoriale di questi libri sia arrivata ad un successo clamoroso ma si sia poi esaurita in pochissimi anni.

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In un altro commento parlavo delle mie due serie preferite che avevo ricomprato, negli anni, in inglese; una delle due è proprio Sorcery di Peter Jackson. Oltre a un'atmosfera davvero unica (anche grazie alle illustrazioni di John Blanche), c'era l'interessante modalità doppia di gioco, come guerriero o mago.

Effettivamente tutto si esaurì in pochissimi anni: ricordo per esempio che gli articoli sui librogame finirono per scomparire (o essere relegati a brevi citazioni sulle nuove uscite) anche nelle riviste che solitamente ne parlavano, come Kaos. C'è anche da dire che, a metà degli anni Novanta, l'intero settore dei gdr fu massacrato dall'avvento dei giochi di carte collezionabili... Quindi figuriamoci che fine potevano fare i librogame, di cui erano considerati ormai i parenti poveri.

Mi hanno parlato, in più occasioni, di una "rinascita" del genere avvenuta in questi ultimi anni, ed effettivamente ci sono molte case editrici che, oltre a ripubblicare vecchie collane, hanno anche molti titoli nuovi.

Non sono particolarmente interessato all'argomento (che mi pare abbia un risvolto più collezionistico che altro), ma non posso fare a meno di notare come il pubblico sia completamente diverso, una nicchia adulta attenta a prodotti di qualità (magari cartonati, e piuttosto costosi) piuttosto che la massa di ragazzini di cui facevo parte anche io.

Quando c'è stato un editore (Salani) che ha invece tentato la strada del mainstream pubblicando di nuovo i Fighting Fantasy in versione economica (per un "immaginario" nuovo pubblico di ragazzini) mi pare sia stato invece un fuoco di paglia. Ovviamente è una distratta opinione personale.

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Ero incuriosito, ma non mi attiravano particolarmente... visto che all'epoca giocavo piu' che altro ad avventure, mi procurai i tre libri-gioco di "Zork" della Infocom, in inglese, piu' che altro appunto per curiosita'. Li ho ancora oggi.

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Se ricordo bene (li avevo visti qualche anno fa in pdf) gli Zork appartenevano al genere più semplice e immediato dei librogame, cioè semplici avventure a bivi che, per quanto possano essere scritte bene, hanno comunque un livello di (ri-)giocabilità limitato. Un po' come i CYOA.

Sistemi di gioco più efficaci erano quelli dei Fighting Fantasy, Lupo Solitario eccetera, che invece diventavano delle vere e proprie sessioni di gioco di ruolo in solitario (per quanto semplificate), con schede del personaggio, gestione dei combattimenti, tiri di dadi e altro ancora. In alcuni casi potevano addirittura essere giocati in coppia, o in gruppo.

Certo, di fronte al videogioco e soprattutto al gdr tradizionale erano modalità sempre limitate in qualche modo, ma alcuni titoli secondo me meriterebbero di essere riscoperti.

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Io ero un'assoluta pippa nel giocarli.

Era già tanto se riuscivo a finire le "storie a bivi" che la rivista Topolino pubblicava sotto forma di "fumetti interattivi" durante gli anni ottanta ed i primi anni novanta :-)

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"Topolino e il segreto del castello", la prima avventura a bivi, la conservo ancora! L'autore, B. Concina, era davvero un grande e in un'intervista a Repubblica disse che l'ispirazione erano stati proprio i libri Choose Your Own Adventure della Bantam...

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Buongiorno Andrea, e bentrovato. Bello veder arrivare un nuovo articolo di Quattro Bit nel mezzo di una giornata difficile, faticosa e per di più bisesta :-). Permettimi quindi qualche considerazione, anche per dare libero sfogo ai ricordi.

Da ragazzino divoravo letteralmente questi libri. Infatti, nella seconda metà degli Ottanta rappresentarono per me un po' il prodromo di quella che poi diventò la mia passione computeristica, ovvero tutti i videogiochi che avessero una forte componente strategica e permettessero di vivere pienamente la trama, scegliendola letteralmente tra le diverse possibili: quindi le avventure, i giochi di ruolo, gli strategici a turni. Abbiamo visto grazie ai tuoi interventi precedenti quanto questi generi fossero spesso confusi tra loro, soprattutto all'inizio della storia videoludica.

Insomma, ecco - con un classico passo indietro tecnologico ma non concettuale - che affrontiamo anche il mondo dei librogame/librogiochi. I miei ricordi sono di grande coinvolgimento: spesso li leggevo in un ambiente adatto, ad esempio seduto in salotto per un'investigazione, all'aperto nel parco per un fantasy, di notte per l'horror, ecc. Ne ricordo due caratteristiche richiamate anche nell'articolo: la tendenza a rovinarsi per il continuo scartabellare e saltare tra le pagine, e collegata a questa la carta ruvida e beige/rosacea, in quanto riciclata. Oggi quasi un must, allora la carta riciclata era davvero all'avanguardia, anche se appunto tecnicamente non proprio bellissima.

Purtroppo, non ho conservato alcuna copia di quei numeri, che penso di poter quantificare tra i 6 ed i 10 esemplari, come per la maggior parte dei lettori nel sondaggio. Sicuramente però ho conservato e grazie al cielo conservo tutt'ora abbastanza fantasia e voglia di giocare per farmi ancora ogni tanto un giro su Sherlock, the Hobbit, Avventura 1 (Conan), le collane Viking ed Explorer, Heroes of Might and Magic (il secondo capitolo su tutti), ecc.

A presto allora con Avventura 2, un buon motivo per aspettare l'arrivo della primavera!

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Se avessi avuto il coraggio, Alessandro, avrei pubblicato la mia letterina di Natale '87 (rigorosamente scritta a macchina) nella quale chiedevo dei librogame spiegando con precisione quali possedevo già, per non incorrere in doppioni.

Mi ritrovo pienamente nel rapporto coi librogame che descrivi e l'atmosfera che sapevano creare, così come mi ritrovo in certe descrizioni dell'articolo: io ero proprio il bambino che non leggeva libri di narrativa, mai, mentre ero fissato solo con le enciclopedie, Topolino e poco altro. Iniziai a frequentare una libreria proprio per gli scaffali di librogame, e furono quelli il trampolino di lancio per leggere altro.

Di lì a poco iniziai a comprare Urania Fantasy in edicola, poi passai all'abbonamento annuale a Urania, poi arrivarono centinaia di libri e fumetti, negli anni, che diventarono migliaia e migliaia. Trasportati, prestati, buttati, persi nei traslochi.

Dici bene citando la carta riciclata: fu proprio la scarsa qualità della carta a rovinare quelli che avevo lasciato a casa dei miei, sparsi in diversi scatoloni. Quelli rovinati dalla muffa li buttai, quelli messi meglio e solo bruniti li ho ceduti negli anni a varie persone che ancora facevano la "collezione", una parola che mi ha sempre spaventato. Ne ho tenuti solo pochi, i primi in assoluto che ho letto. Per un vezzo, una decina d'anni fa (ri-)comprai le due collane che preferivo, ma in inglese.

Sulla confusione e commistione dei generi, quando vedrai/vedrete Avventura 2, sarà un po' il termine di tutto il discorso fatto in questi ultimi mesi.

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Ciao Andrea, forse tu puoi aiutarmi. Sto cercando vecchie riviste italiani anni '90/2000 su internet. Ovvero che ne raccontavano il fenomeno, suggerivano siti e così via. Su Internet Archive non si trova praticamente niente. Te hai accesso ad altro materiale?

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Allora: direttamente no, perché con le ricerche "mi sono fermato prima". Ricordo bene quel periodo a cui ti riferisci, con la rivista "Inter.net" della Systems, quella della Xenia (mi sfugge il nome) e almeno altre 2-3. L'unica cosa che conservo in cartaceo è il libro Laterza su Internet, le cui varie iterazioni sono tutte disponibili su LiberLiber. Avevo anche "archiviato" qualche video (tipo questo: https://www.youtube.com/watch?v=43ks413_czo) e link (tipo questo: http://www.riccardoridi.it/esb/biblint/01.htm ) ma non ho molto altro.

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