6 Commenti
mar 11, 2023Messo Mi piace da Andrea Pachetti

OT: chissà se un giorno parlerai della Midcoin. realtà geograficamente molto vicina a me, se interessa potrei metterti in contatto col figlio del fondatore (da alcuni anni deceduto).

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mar 13, 2023·modificato mar 13, 2023Autore

Personalmente sono un "cultore" di A.D. 2083 e sarebbe bello poter approfondire nei tempi a venire il discorso Midcoin e degli altri produttori di giochi originali degli anni Ottanta.

Ne so comunque ancora troppo poco per poter fare un discorso organico come vorrei, e nello stesso modo secondo me ci sono già persone molto competenti che stanno facendo un lavoro egregio nella ricostruzione del mondo arcade di quegli anni, come Federico Croci e il suo museo Tilt.

Se comunque in futuro potrò dare una mano, ben venga.

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mar 11, 2023Messo Mi piace da Andrea Pachetti

Grazie del lavoro prezioso. Personalmente feci salti di gioia quando ritrovai online "poeta elettronico" della Mondadori, creduto scomparso, quindi la speranza non è vana. Il titolo in articolo somigliava all'altro misterioso "alto medioevo" ? Chissà chi lo produsse

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Anche io apprezzavo molto il Poeta elettronico di Magistretti e sono contento che sia stato recuperato da Ready64. Riguardo "Alto medioevo", hai decisamente avuto un buon intuito perché stavo preparando il terreno per parlare proprio di questo programma, tra qualche settimana.

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mar 10, 2023Messo Mi piace da Andrea Pachetti

Come di consueto, l'attesa viene ripagata con articoli che superano le aspettative.

Come appassionata, ma soprattutto "perenne neofita", mi sto rendendo sempre più conto delle difficoltà che si riscontrano non solo nella ricostruzione, quanto più accurata possibile, della storia dell'informatica e del videogioco, ma anche nel riuscire a cercare ulteriori informazioni a riguardo, nello scovare certe "chicche", nel preservare programmi difficilmente reperibili... Tutto questo, nel complesso, rappresenta un lavoro certosino, che richiede tempo, pazienza, tanta dedizione e anche, talvolta, la collaborazione e la cooperazione tra appassionati e/o con le associazioni.

Menzioni cantine e magazzini, e con questo vorrei riportare una mia esperienza (sperando di non annoiare o di divagare troppo) relativa al recupero di diversi floppy disk da un luogo purtroppo inadatto alla conservazione dei medesimi, sia per la polvere che per l'elevato tasso di umidità.

Infatti, non tutti i dischetti di cui dispongo, complice la loro età, risultano leggibili, ma ogni tanto una delicata pulizia può essere d'aiuto per il loro ripristino. Proprio in questo modo sono riuscita a salvaguardare e a "fare il dump" di un piccolo programma in BASIC che realizzò mio padre sul suo Commodore 64, quando aveva più o meno la mia età. Non è ovviamente un "graal", avendo più valore affettivo che storico, ma il suo recupero, viste le condizioni iniziali del floppy, mi ha dato una certa soddisfazione.

Credo che questa mia piccola esperienza mi abbia fatto comprendere, più concretamente, alcuni dei possibili problemi che si celano dietro il tentativo di preservare programmi provenienti da supporti magnetici ormai datati e che, ovviamente, non sono destinati a durare in eterno. Per questo motivo è altrettanto importante, per ricerche e ricostruzioni storiche di questo tipo, intervenire anche con una certa tempestività, pena la perdita pressoché definitiva di contenuti preziosi.

Non voglio però concludere il commento con un tono mesto: credo infatti che la sola presenza di tutto questo materiale sopravvissuto fino ad oggi, di per sé eccezionale, sia segno del fatto che la possibilità di reperire altri piccoli tesori, in futuro, non sia poi così tanto remota.

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mar 13, 2023·modificato mar 13, 2023Autore

È molto vero quello che dici, Marina: in particolare il racconto che fai (del recupero dei programmi in BASIC) mi ha fatto ricordare proprio i miei inizi, cioè quando nella seconda metà degli anni Novanta mi misi a costruire con un amico un primo cavo X1541 per recuperare il contenuto dei dischetti Commodore 64 che avevo da parte.

Attualmente siamo proprio nella fase in cui certi supporti magnetici stanno arrivando al loro limite fisico di durata, quindi è davvero il caso di "sbrigarsi". Molto è stato fatto, ma molto resta ancora da trovare e per certo materiale potrebbe essere ormai troppo tardi.

Si rischia, come affermi, di doverci limitare a una ricostruzione non accurata perché ci si affida esclusivamente ai frammenti già presenti senza poter approfondire oltre, offrendo quindi una descrizione parziale e distaccata dalla realtà effettiva, lontana da ciò che insomma accadeva davvero in quegli anni.

Collaborazione e cooperazione in questo senso sarebbero davvero auspicabili, perché una persona da sola non può certo occuparsi di tutto. Secondo me ci sono esempi davvero virtuosi come Archeologia Informatica o Retroedicola, che segnalo con dei link ogni volta che mi è possibile, ma parimenti ci sono altri che sembrano cercare più l'esclusiva delle fonti e lo "scoop" condividendo poco o nulla e confondendo a mio parere certo deteriore giornalismo con la ricerca storica vera e propria. Del resto, ognuno può fare ciò che vuole.

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