Il dettaglio è una delle cose che ho sempre gradito, in particolar modo quando si tratta di evidenziare particolari in cui la puntigliosità può essere determinante.
Se mi posso permettere, però, vorrei poter ancora pensare che il fattore "frammenti del proprio passato" potrebbe non essere proprio così "disdicevole".
Anni fa' (credo fosse il 2006 o 7) scrissi un thread a proposito dei prezzi del VCS su un sito "a tema" e credo che quello stesso thread sia stato adoperato da più persone che allora erano "retrogamers in erba" per iniziare la loro strada (vidi spesso le mie stesse parole riportate pari-pari in altri "ambiti"...). Come premessa, evidenziai il fatto che per la ricostruzione di "eventi & fattori" caratteristici del periodo preso in considerazione, quindi la prima metà degli anni '80 ed in particolare 1982, anno in cui mi regalarono il VCS, e 1983, venni sostenuto ed aiutato ANCHE da mio fratello, di 9 anni "meno giovane" di me.
Sì... "il fratellone", che nell'82 aveva 21 anni, frequentava l'Università e da diversi anni si interessava di politica (militava in una "celeberrimo" movimento...) e di economia, mi ha aiutato a ricostruire molti dei "frammenti" che componevano il mio thread: riferimenti temporali, date di commercializzazione di apparecchi, prezzi al dettaglio... il tutto era stato "integrato" con costi riferiti a generi di prima necessità, carburanti, affitti di immobili, salari di operai e/o dipendenti (statali e non), etc...
Una ricostruzione che per una buona parte mi sta ancora (orgogliosamente) dando ragione, nonostante il fatto che di recente siano emersi molti (e anche troppi) dubbi scaturiti da altrettante affermazioni da parte di alcuni soggetti apparentemente non in grado di fornire prove concrete a sostegno.
Ma qui "mi fermo" e ti chiedo, come mio solito, se posso condividere questo tuo articolo sul mio modesto, piccolo gruppo FB, su cui potremo eventualmente discutere a proposito di queste ultime affermazioni di cui sopra...
Avrei, inoltre, anche una pagina scansionata da un noto catalogo di vendite per corrispondenza che credo possa essere valida come "documentazione VCS-related" da condividere con te (se già non la possiedi) e con i lettori.
E, A PROPOSITO DI VCS... "volete che ne parli approfonditamente, in futuro?" .. OVVIAMENTE SI !!! ]---
Ciao Marco, ciò che dici mi rende felice, nel senso che appunto anche nel tuo esempio ti stai riferendo a un processo di ragionamento, in cui si parte da alcuni punti fissi dati da alcuni ricordi, li si circostanzia temporalmente, li si confronta con molti altri dati oggettivi che citi e poi da essi si provano a tirare delle conclusioni, anche con l'aiuto di altri.
Ciò che invece tendo a biasimare io è usare un singolo ricordo personale come misura di tutte le cose (mi sono trovato spesso a discutere di ciò soprattutto in relazione al Commodore 64), senza considerare tutte le circostanze del caso, in primis la mancanza di globalizzazione del mercato, per cui per esempio in Italia le grandi città facevano storia a sé, così come Nord, Centro e Sud.
Per me la storia orale è sempre stata un punto fondamentale di partenza, ma è un grande errore prendere un'affermazione fornita dopo molti anni come oro colato, senza avere dei dati concreti a supporto: l'esempio che faccio sempre è quello sulla nascita del nome "Commodore", dato che Jack Tramiel negli ultimi anni raccontava la storia dell'automobile che è un evidente falso storico, ma che faceva contenti "i fan".
Grazie per gli ottimi spunti di conversazione e, ovviamente sì, condividi le cose che scrivo quando e dove vuoi...
Certo ci sarà modo di parlare di VCS nelle prossime settimane, prima della "pausa" estiva; a riguardo, non so se conosco il catalogo di cui parli, magari inviamelo in qualche modo.
"è un grande errore prendere un'affermazione fornita dopo molti anni come oro colato, senza avere dei dati concreti a supporto"
Esatto, proprio quel che penso e affermo anch'io (e come, in teoria, dovrebbe essere, a tutti gli effetti, e in relazione a QUALSIASI cosa presa in esame...).
Linko questo tuo articolo sul mio piccolo gruppo "AdV" e lì ti posto la scan di cui ti parlavo...
Oh, mi hai fatto scendere la lacrimuccia con il trafiletto (credo di La Stampa?) che cita Fantasilandia, negozio di giocattoli in via S. Teresa a Torino. Tra il '67 e il '70 abitavo li` a due passi, in via XX Settembre, e Fantasilandia, che era bellissimo e fornitissimo, era il "mio" negozio di giocattoli. Mi ci hanno comprato la prima pista Bruciapista (oggi Hot Wheels) per Natale '69, le trottole Wiz-z-er Mattel nel 1970, e sbavavo sempre sulle vetrine spaziali di Major Matt Mason. Per far capire ai piu` "piccoli" del vetusto me di che tipo di negozio di giocattoli si trattava, vi diro' che e` l'unico negozio di Torino in cui per Natale '88 ho visto lo shuttle Defiant di GI Joe.
Grazie infinite per questi commenti, Simone (rispondo a entrambi qui). Sì, il trafiletto è de La Stampa, ho deciso da queste parti di evitare di appesantire la lettura con le fonti, ma ovviamente posso segnalarle di volta in volta se qualcuno è curioso: ho visto che, in generale, l'unica cosa a cui serviva l'elenco delle fonti nel vecchio sito era per bypassarmi completamente e far finta d'aver trovato tutto per conto proprio, quindi tant'è :) Grazie anche per il link all'articolo: in base ai tuoi circostanziati ricordi mi sembra ci sia una congruenza coi miei sospetti sul prezzo di Natale '74, che suona troppo basso. Un saluto!
Ottimo come sempre! Una conferma riguardo al Ping-o-Tronic, Come ho raccontato nel mio recente pezzetto su Outcast (https://www.outcast.it/home/i-videogiochi-e-io-racconti-dallospizio) il Ping Zanussi l’ho visto per la prima volta nell’agosto del 1974 dai Magazzini Miroglio a Cuneo, a un prezzo assurdo. Come racconto, quel che ricordo era che era dieci volte tanto il nuovissimo Vertibird Mattel, centoventimila lire. Avevo undici anni ed ero curiosissimo.
Complimenti per l'articolo Andrea che va a fare "il paio" perfetto con l'altro tuo precedente sulla nascita del Ping-o-Tronic che tra l'altro ricordo.
Bello scavare nel passato della Zanussi, su di lei ho letto spesso cose che mi hanno sorpreso...
Tu credimi saresti l'archeologo adatto per scoprire ciò che io in questi anni io non sono riuscito a fare:
Riguardo Zanussi mi sono imbattuto tempo fa in questa frase :
"Dopo che la Lorenzon Elettronica presentò il CTL 650 la Zanussi aveva messo in cantiere la realizzazione di una macchina che si poneva fra il terminale videotel ed il sistema di elaborazione...".
Una frase letta nel libro "Storia e memoria del personal computer..." di Marcello Zane.
A fondo pagina come rimando per approfondire l'argomento cita un libro che racconta delle imprese della Zanussi nel campo dell'elettronica di consumo.....
(G. Zanolin, La Zanussi nell’elettronica di consumo).
Ebbene questo libro non l'ho mai trovato e questo dubbio mi è rimasto come tarlo in testa che mi si ripresenta spesso.
Grazie Maurizio, sono contento che condividiamo l'interesse e l'affetto verso la Zanussi! Per me che si sappia a oggi poco o nulla sui progettisti del Ping-o-tronic è qualcosa di davvero assurdo, per certi versi irreale...
Per rispondere nello specifico a quello che segnali, possiedo anche io il libro di M. Zane e mi ricordo della citazione: ti posso dire che si tratta di un articolo di rivista e non di un libro. "La Zanussi nell'elettronica di consumo" di Giovanni Zanolin è un saggio tratto dal numero 7/8 (1981) della rivista "Politica ed economia". Però non sono mai riuscito a procurarmelo, quindi non ne conosco i contenuti.
Grazie davvero, Luca! L'unico modo di contrastare questo tipo di pensiero è, per me, riflettere sempre sulle cose, avere dubbi e approfondire. Sia che si tratti di videogiochi o del resto del mondo, essere superficiali alla fine diventa controproducente.
Come di tuo solito, articolo fantastico, Andrea !
Il dettaglio è una delle cose che ho sempre gradito, in particolar modo quando si tratta di evidenziare particolari in cui la puntigliosità può essere determinante.
Se mi posso permettere, però, vorrei poter ancora pensare che il fattore "frammenti del proprio passato" potrebbe non essere proprio così "disdicevole".
Anni fa' (credo fosse il 2006 o 7) scrissi un thread a proposito dei prezzi del VCS su un sito "a tema" e credo che quello stesso thread sia stato adoperato da più persone che allora erano "retrogamers in erba" per iniziare la loro strada (vidi spesso le mie stesse parole riportate pari-pari in altri "ambiti"...). Come premessa, evidenziai il fatto che per la ricostruzione di "eventi & fattori" caratteristici del periodo preso in considerazione, quindi la prima metà degli anni '80 ed in particolare 1982, anno in cui mi regalarono il VCS, e 1983, venni sostenuto ed aiutato ANCHE da mio fratello, di 9 anni "meno giovane" di me.
Sì... "il fratellone", che nell'82 aveva 21 anni, frequentava l'Università e da diversi anni si interessava di politica (militava in una "celeberrimo" movimento...) e di economia, mi ha aiutato a ricostruire molti dei "frammenti" che componevano il mio thread: riferimenti temporali, date di commercializzazione di apparecchi, prezzi al dettaglio... il tutto era stato "integrato" con costi riferiti a generi di prima necessità, carburanti, affitti di immobili, salari di operai e/o dipendenti (statali e non), etc...
Una ricostruzione che per una buona parte mi sta ancora (orgogliosamente) dando ragione, nonostante il fatto che di recente siano emersi molti (e anche troppi) dubbi scaturiti da altrettante affermazioni da parte di alcuni soggetti apparentemente non in grado di fornire prove concrete a sostegno.
Ma qui "mi fermo" e ti chiedo, come mio solito, se posso condividere questo tuo articolo sul mio modesto, piccolo gruppo FB, su cui potremo eventualmente discutere a proposito di queste ultime affermazioni di cui sopra...
Avrei, inoltre, anche una pagina scansionata da un noto catalogo di vendite per corrispondenza che credo possa essere valida come "documentazione VCS-related" da condividere con te (se già non la possiedi) e con i lettori.
E, A PROPOSITO DI VCS... "volete che ne parli approfonditamente, in futuro?" .. OVVIAMENTE SI !!! ]---
Ciao Marco, ciò che dici mi rende felice, nel senso che appunto anche nel tuo esempio ti stai riferendo a un processo di ragionamento, in cui si parte da alcuni punti fissi dati da alcuni ricordi, li si circostanzia temporalmente, li si confronta con molti altri dati oggettivi che citi e poi da essi si provano a tirare delle conclusioni, anche con l'aiuto di altri.
Ciò che invece tendo a biasimare io è usare un singolo ricordo personale come misura di tutte le cose (mi sono trovato spesso a discutere di ciò soprattutto in relazione al Commodore 64), senza considerare tutte le circostanze del caso, in primis la mancanza di globalizzazione del mercato, per cui per esempio in Italia le grandi città facevano storia a sé, così come Nord, Centro e Sud.
Per me la storia orale è sempre stata un punto fondamentale di partenza, ma è un grande errore prendere un'affermazione fornita dopo molti anni come oro colato, senza avere dei dati concreti a supporto: l'esempio che faccio sempre è quello sulla nascita del nome "Commodore", dato che Jack Tramiel negli ultimi anni raccontava la storia dell'automobile che è un evidente falso storico, ma che faceva contenti "i fan".
Grazie per gli ottimi spunti di conversazione e, ovviamente sì, condividi le cose che scrivo quando e dove vuoi...
Certo ci sarà modo di parlare di VCS nelle prossime settimane, prima della "pausa" estiva; a riguardo, non so se conosco il catalogo di cui parli, magari inviamelo in qualche modo.
"è un grande errore prendere un'affermazione fornita dopo molti anni come oro colato, senza avere dei dati concreti a supporto"
Esatto, proprio quel che penso e affermo anch'io (e come, in teoria, dovrebbe essere, a tutti gli effetti, e in relazione a QUALSIASI cosa presa in esame...).
Linko questo tuo articolo sul mio piccolo gruppo "AdV" e lì ti posto la scan di cui ti parlavo...
Oh, mi hai fatto scendere la lacrimuccia con il trafiletto (credo di La Stampa?) che cita Fantasilandia, negozio di giocattoli in via S. Teresa a Torino. Tra il '67 e il '70 abitavo li` a due passi, in via XX Settembre, e Fantasilandia, che era bellissimo e fornitissimo, era il "mio" negozio di giocattoli. Mi ci hanno comprato la prima pista Bruciapista (oggi Hot Wheels) per Natale '69, le trottole Wiz-z-er Mattel nel 1970, e sbavavo sempre sulle vetrine spaziali di Major Matt Mason. Per far capire ai piu` "piccoli" del vetusto me di che tipo di negozio di giocattoli si trattava, vi diro' che e` l'unico negozio di Torino in cui per Natale '88 ho visto lo shuttle Defiant di GI Joe.
Grazie infinite per questi commenti, Simone (rispondo a entrambi qui). Sì, il trafiletto è de La Stampa, ho deciso da queste parti di evitare di appesantire la lettura con le fonti, ma ovviamente posso segnalarle di volta in volta se qualcuno è curioso: ho visto che, in generale, l'unica cosa a cui serviva l'elenco delle fonti nel vecchio sito era per bypassarmi completamente e far finta d'aver trovato tutto per conto proprio, quindi tant'è :) Grazie anche per il link all'articolo: in base ai tuoi circostanziati ricordi mi sembra ci sia una congruenza coi miei sospetti sul prezzo di Natale '74, che suona troppo basso. Un saluto!
Esatto, i tuoi sospetti sono assolutamente congruenti con la mia esperienza. Capisco riguardo alle fonti (e "cannibalizzazioni" varie). Ricambio!
Ottimo come sempre! Una conferma riguardo al Ping-o-Tronic, Come ho raccontato nel mio recente pezzetto su Outcast (https://www.outcast.it/home/i-videogiochi-e-io-racconti-dallospizio) il Ping Zanussi l’ho visto per la prima volta nell’agosto del 1974 dai Magazzini Miroglio a Cuneo, a un prezzo assurdo. Come racconto, quel che ricordo era che era dieci volte tanto il nuovissimo Vertibird Mattel, centoventimila lire. Avevo undici anni ed ero curiosissimo.
Complimenti per l'articolo Andrea che va a fare "il paio" perfetto con l'altro tuo precedente sulla nascita del Ping-o-Tronic che tra l'altro ricordo.
Bello scavare nel passato della Zanussi, su di lei ho letto spesso cose che mi hanno sorpreso...
Tu credimi saresti l'archeologo adatto per scoprire ciò che io in questi anni io non sono riuscito a fare:
Riguardo Zanussi mi sono imbattuto tempo fa in questa frase :
"Dopo che la Lorenzon Elettronica presentò il CTL 650 la Zanussi aveva messo in cantiere la realizzazione di una macchina che si poneva fra il terminale videotel ed il sistema di elaborazione...".
Una frase letta nel libro "Storia e memoria del personal computer..." di Marcello Zane.
A fondo pagina come rimando per approfondire l'argomento cita un libro che racconta delle imprese della Zanussi nel campo dell'elettronica di consumo.....
(G. Zanolin, La Zanussi nell’elettronica di consumo).
Ebbene questo libro non l'ho mai trovato e questo dubbio mi è rimasto come tarlo in testa che mi si ripresenta spesso.
Grazie, molto dettagliato l'articolo.
Grazie Maurizio, sono contento che condividiamo l'interesse e l'affetto verso la Zanussi! Per me che si sappia a oggi poco o nulla sui progettisti del Ping-o-tronic è qualcosa di davvero assurdo, per certi versi irreale...
Per rispondere nello specifico a quello che segnali, possiedo anche io il libro di M. Zane e mi ricordo della citazione: ti posso dire che si tratta di un articolo di rivista e non di un libro. "La Zanussi nell'elettronica di consumo" di Giovanni Zanolin è un saggio tratto dal numero 7/8 (1981) della rivista "Politica ed economia". Però non sono mai riuscito a procurarmelo, quindi non ne conosco i contenuti.
Ne trovi traccia a questo link: http://www.biblio.liuc.it/scripts/essper/SchedaPeriodico.asp?codice=40
Grazie davvero, Luca! L'unico modo di contrastare questo tipo di pensiero è, per me, riflettere sempre sulle cose, avere dubbi e approfondire. Sia che si tratti di videogiochi o del resto del mondo, essere superficiali alla fine diventa controproducente.