Sta per iniziare il trentaduesimo numero (vol. 3, n. 8) di Quattro Bit, la newsletter che si occupa di ricostruire, frammento dopo frammento, la storia dei videogiochi in Italia. In questa occasione, ancora una volta, mostreremo qualcosa di davvero speciale; andiamo a concludere il percorso storico iniziato lo scorso novembre, in cui abbiamo provato a definire il concetto di “avventura” digitale. Presentiamo quindi un evento atteso da parecchi lettori, almeno a giudicare dai commenti: il secondo videogioco programmato da Alessandro Castellari per Commodore 64, fino a oggi del tutto inedito in Rete.
Ho pensato a lungo a come introdurre questo gioco sulle pagine della newsletter: da una parte intendevo analizzare e commentare la struttura di Avventura 2, ma dall’altra ho pensato che qualunque mio giudizio o analisi potesse finire per condizionare l’esperienza di gioco di tutti voi. Inoltre, immagino che la gran parte dei lettori, dopo una lunga attesa, volesse senz’altro “andare al sodo” e cercare immediatamente il link per scaricare il .tap, piuttosto che leggere righe e righe di spiegazioni.
Mi concentrerò quindi solo su due punti collaterali, ma in realtà per me piuttosto importanti. Il primo è indubbiamente negativo; l’attesa è stata abbastanza lunga anche per una precisa volontà del sottoscritto, dato che speravo di poter aggiungere nuove informazioni su Castellari o sulla Electronic Future World, ottenute in seguito alla pubblicazione decembrina di Avventura 1.
Purtroppo questo non è avvenuto, e sia l’autore del gioco che la software house che lo ha prodotto rimangono a oggi ancora avvolti in un totale alone di mistero: giocheremo dunque ad Avventura 2 senza sapere nient’altro riguardo il suo sviluppo. Del resto, è la cosa che sarebbe successa se avessimo comprato la cassetta nel 1984… Solo che ci immergeremo in questa esperienza collettiva quarant’anni dopo.
Veniamo quindi al secondo punto; se non possiamo sapere niente del gioco in maniera diretta, possiamo fare qualche deduzione in modo indiretto. Quando abbiamo parlato dei primi giochi di ruolo in Italia, non so se qualcuno se ne è accorto, ho evitato di commentare una frase presente nell’articolo dell’83 di Giampaolo Dossena.
La frase era questa:
C'è già un RPG italiano. Si chiama "VII Legio" (latino: settima legione). È stato inventato da Marco Donadoni e viene prodotto dalla International Team di Mazzo di Rho.
Avevo parlato di Kata Kumbas e de I Signori del Caos, tralasciando del tutto VII Legio. Il motivo sta nel fatto che diversi commentatori considerano attualmente VII Legio un gioco da tavolo e non un vero rpg (Wikipedia, ad esempio, se la cava definendolo “un originale ibrido tra gioco di ruolo e gioco da tavolo”). Non voglio aggiungere considerazioni personali sulla diatriba, ma prendo atto ad esempio che il manuale originale iniziava con una considerazione piuttosto circostanziata:
VII Legio è un role playing, un gioco cioè in cui i partecipanti si calano nei panni di personaggi le cui caratteristiche fisiche e psicologiche sono dai giocatori stessi scelte.
A questo punto, arriva la mia ipotesi: Alessandro Castellari, implementando Avventura 2, voleva realizzare una versione per home computer di VII Legio, giocabile da un singolo giocatore, in cui era il Commodore 64 a recitare il ruolo dello Spazio Computer, cioè il Game Master. Seguendo il filo di queste deduzioni fino alle estreme conseguenze, Il Castellari considerava dunque VII Legio un vero e proprio rpg, tanto da farlo diventare il seguito della sua prima “avventura”.
Per evidenziare le indubbie affinità tra i due sistemi di regole basta segnalare la corrispondenza diretta tra i gradi di esperienza descritti nelle istruzioni che ho pubblicato sopra (tenente, capitano, comandante, commodoro, ammiraglio) e quelli di VII Legio (decurio, centurio, proconsul, consul, fabius) e nello stesso modo le affinità tra le astronavi: astrocaccia, astrocorvetta, astroincrociatore, astrocorazzata da una parte, frombola, gladium, spatha, hasta dall’altra.
Anche lo scopo del gioco, con i dovuti adattamenti, risulta il medesimo. In Avventura 2 bisogna diventare ammiraglio, mentre in VII Legio:
Nella versione normale è dichiarato vincitore chi per primo, salita tutta la scala gerarchica, raggiunge il grado di Fabius, diventa cioè comandante in capo della Legio.
È da notare, infine, anche la similitudine (tranne che nelle dimensioni, per evidenti motivi di memoria) tra la mappa galattica digitale e la quadrettata “tabula spatii” cartacea, in cui ci si muove in entrambi i casi percorrendo distanze da 1 parsec tra un quadrante e l’altro dello stesso settore.
Lascio a voi scoprire il resto, le dinamiche di un gioco che risulta assai più stratificato e complesso del precedente; sono presenti persino delle sequenze arcade, come il momento del combattimento in cui sarà utile avere i riflessi pronti, oppure la discesa nei pianeti che rievoca i fasti di un grande classico dei videogiochi, il “lunar lander”.
Anche in questo caso il download viene presentato in collaborazione con Ready64: è già stata approntata una pagina in cui si può scaricare non solo il .tap da provare con l’emulatore (un file che, a fini di preservazione digitale, rispetta la struttura del nastro della EFW), ma anche il manuale in una versione solo testo.
Per concludere segnalo che, da pessimo giocatore qual sono, nonostante numerosi tentativi non sono mai riuscito a diventare ammiraglio; potremmo quindi creare un piccolo concorso nei commenti (dove il non-premio è la gloria eterna) per festeggiare la prima persona che riuscirà a ottenere questo risultato, capace quindi di poter mostrare lo screenshot della vittoria.
Con la promessa del non-premio termina anche il trentaduesimo numero (vol. 3, n. 8) della newsletter, inviato a 405 (+3) persone. Permettetemi di usare questa “coda” in maniera diversa rispetto al solito, e cioè per segnalare che sul numero 1 della rivista “Retro Computer”, in vendita da qualche giorno, viene pubblicata una rubrica che ho curato in collaborazione con Carlo Santagostino: si chiama “Debug” e ci interrogheremo, di volta in volta, sui certi concetti che nella storia dell’informatica e del videogioco vengono dati spesso per scontati, ma che in realtà non sono proprio “veri”. In questo caso specifico parleremo del gioco E.T. per Atari VCS. Ci vediamo quindi l’11 aprile per il nuovo numero di Quattro Bit e, per chi lo gradisce, anche in cartaceo sulla rivista Sprea.
A presto!
Aggiornamento del 23/03/2024: Phobos (vedi commenti) si aggiudica ufficialmente la carica di primo Ammiraglio di Avventura 2 e il non-premio. Complimenti!
Aggiornamento del 28/03/2024: su Ready64 è stata approntata una guida alla soluzione di Avventura 2; è presente nella scheda di gioco già segnalata, e consultabile direttamente a questo link.
Grazie per questi ritrovamenti. Non è un "lavoro" semplice la ricerca e la preservazione, quindi lodi e lodi. Per quanto riguarda Avventura 2, battuto in 3 ore (non so come lasciarti unoo screenshot, ma tanto appare scritto solo congratulazioni ammiraglio... mi aspettavo di più sinceramente), ma ha un meccanismo uguale al primo, che nel bene o nel male segna molto il gioco. Ovvero l'interazione casuale con i bonus/malus. In alcune partite sembra segnato il destino che non hai pace, come un Paperino disneyano tartassato dalla sfortuna. Alle volte, come nella partita vincente, ti lascia in pace quel tanto che basta per fare i punti. Il meccanismo di discesa dopo qualche prova si trova la soluzione. Ok, grazie alla prossima!
Grande !
Questo è un vero e proprio ritrovamento da... archeologia informatica !
Spero che la collaborazione con RETRO COMPUTER sia costante e duratura !