Sta per iniziare il trentesimo numero (vol. 3, n. 6) di Quattro Bit, la newsletter che si occupa di ricostruire, frammento dopo frammento, la storia dei videogiochi in Italia. In questa occasione mostriamo qualcosa di davvero speciale: il ritrovamento e la preservazione della versione commerciale di un gioco di ruolo tutto italiano, uscito per Commodore 64.
So benissimo che l'aggettivo "speciale" viene usato eccessivamente di chi si occupa di questo tipo di ricerche, nel senso che (molto spesso a sproposito, per una dose di egocentrismo di troppo o chissà che altro) si ritiene che ogni informazione scoperta e fornita in proprio sia straordinaria e unica, magari a scapito di ciò che fanno e dicono gli altri. Uso quindi questa parola con una certa cautela e umiltà, anche se non trovo altro modo per descrivere l'emozione (e la conseguente tensione) per un ritrovamento del tutto casuale avvenuto pochi anni fa.
Fino ad allora la "storia" che si riteneva corretta era più o meno questa, per sommi capi: Avventura 1 era un gioco progettato da Alessandro Castellari nel 1983 (cioè la data scritta sul sorgente originale) che si era diffuso tra i primi appassionati di Commodore 64 per copia diretta del listato, sia su disco che su nastro (in turbo tape), nonostante una certa attenzione da parte dell’autore alla protezione del codice.
Alla fine del 1984 la Systems pubblicò un "adattamento" di Avventura 1 chiamato Conan, nella sua collana di programmi da edicola Commodore Club; per molti utenti questa rimane ancora oggi la versione standard del programma, data la notorietà e la diffusione dei prodotti della Systems, andando così a offuscare negli anni la memoria e la bontà del lavoro originale di Castellari.
Circa tra il 1985 e il 1986 uscirono due ulteriori versioni "apocrife" di Avventura 1 per delle collane di prodotti piratati, ancora una volta su cassetta: La taverna delle avventure per la Mantra Software, Camelot per la Savage. Entrambe queste versioni sono disponibili, per chi volesse provarle, sul sito Dumpclub64.
Mancavano comunque alcuni frammenti della storia, necessari per poter comprendere l'evoluzione di questo videogioco: come mai Avventura 1 non era mai stato pubblicato in proprio? E perché quell'indicazione di "Uno" nell'avventura stessa? A queste risposte ho potuto rispondere solo di recente, quando mi sono imbattuto (nelle mie peregrinazioni e ricerche) nelle cassette originali di ben tre giochi, tutti sviluppati da Alessandro Castellari e tutti pubblicati per una software house bolognese chiamata Electronic Future World.
Oltre ad Avventura 1 e La battaglia d'Inghilterra, titoli comunque già noti negli anni passati, trovavo finalmente anche Avventura 2 e, come dicevo prima, all'emozione iniziale si sostituiva l'inevitabile tensione emotiva: quella di trovarsi di fronte a qualcosa di effettivamente unico, un insieme di manufatti inediti, appartenenti a un passato informatico ormai remoto e quasi condannato all'oblio. Si aggiungeva a tutto ciò l'ansia di verificare che le cassette fossero ancora effettivamente funzionanti, data l'età e la conservazione non proprio eccelsa dei materiali.
La fortuna è stata comunque dalla nostra parte e dunque eccoci qui a riscrivere, come sempre più spesso accade, un frammento importante della storia italiana dei videogiochi. Ringrazio per il supporto e l'aiuto le persone che hanno provato in anteprima la versione commerciale di Avventura 1 che ho digitalizzato, ne hanno verificato la correttezza e ne hanno sviscerato tutte le caratteristiche: Roberto di Ready64, MAT64 che è l'autore della bellissima versione tradotta in inglese, Flavioweb e Luca/Fire per il loro impegno tecnico nel recuperare il listato originale dal file .tap.
Il primo particolare da sottolineare è questo: come si fa a stabilire con sicurezza che sia Avventura 1 l'originale e Conan la copia? Questa informazione, per fortuna, si può ricavare con certezza dal confronto diretto dei due codici sorgenti, grazie a un errore di distrazione che ha compiuto l'ignoto autore di Conan quando ha inviato il programma alla Systems.
Quest'ultimo, infatti, si è preoccupato di cambiare più o meno tutti i nomi presenti nel gioco di Castellari, partendo dai tre personaggi predefiniti. Rowena l'apprendista maga, Thoralf il guerriero e Jasper l'avventuriero (si vedano anche le istruzioni pubblicate sulla cassetta) diventavano quindi Swenha, Thurlkh e Colvor. Non vengono cambiati solo i nomi, ma anche i valori delle sei caratteristiche:
Questi i valori originali, secondo Avventura 1:
510 print"{down}Fo=9;In=17;De=12;Fr=13;Ro=11;Fa=16."
530 print"{down}Fo=16;In=10;De=14;Fr=9;Ro=16;Fa=9."
550 print"{down}Fo=11;In=12;De=16;Fr=15;Ro=10;Fa=11."
Qui invece un frammento del codice di Conan in cui si vedono le modifiche:
400 print"{clear}"tab(8)"{reverse on} Scelta del Personaggio {reverse off}":print"{down}{down}{reverse on} 1 {reverse off} Swenha l'apprendista maga": print"{down}Fo=9;In=18;De=11;Fr=14;Ro=11;Fa=17.":print"{down}{down}{reverse on} 2 {reverse off} Thurlkh il guerriero":print"{down}Fo=17;In=10;De=13;Fr=10;Ro=16;Fa=9."
540 print"{down}{down}{reverse on} 3 {reverse off} Colvor l' avventuriero":print"{down}Fo=12;In=14;De=16;Fr=18;Ro=12;Fa=12." :print"{down}{down}{reverse on}{yellow} 4 {reverse off}{white} Preferisco un personaggio rando-":print"mizzato."
Il problema (per Conan) è che queste sei caratteristiche debbono essere poi effettivamente assegnate a delle variabili; questo avviene per entrambi i giochi alla linea 10000.
Ecco Avventura 1:
10000 np$="Rowena":fo=9:in=17:de=12:fr=13:ro=11:fa=16:at=fo*5:rf=ro
10100 np$="Thoralf":fo=16:in=10:de=14:fr=9:ro=16:fa=9:at=fo*5:rf=ro
10200 np$="Jasper":fo=11:in=12:de=16:fr=15:ro=10:fa=11:at=fo*5:rf=ro
Ed ecco Conan:
10000 np$="Swenha":fo=9:in=17:de=12:fr=13:ro=11:fa=16:at=fo*5:rf=ro
10100 np$="Thrulkh":fo=16:in=10:de=14:fr=9:ro=16:fa=9:at=fo*5:rf=ro
10200 np$="Colvor":fo=11:in=12:de=16:fr=15:ro=10:fa=11:at=fo*5:rf=ro
Il cosiddetto "autore" di Conan si è quindi ricordato di cambiare nuovamente i nomi con quelli che aveva pensato lui, ma ha dimenticato di modificare le caratteristiche, che rimangono invece quelle di Avventura 1. Oltre a non esserci dubbi, non ci sono però nemmeno delle colpe da parte della Systems, che non poteva certo sapere di questa attribuzione e, al momento della pubblicazione, non poté far altro che considerare Conan un prodotto del tutto originale.
Ma, arrivati a questo punto, cosa possiamo dire della persona di Alessandro Castellari? Purtroppo niente di sicuro, nonostante le molte ricerche a riguardo. Spero quindi che questo approfondimento sia di buon auspicio perché l'autore possa manifestarsi in qualche modo: abbiamo avuto una certa fortuna con Graal, magari la buona sorte potrà essere ancora una volta dalla nostra parte.
Possiamo tentare quantomeno di circoscrivere l'area geografica di ricerca all'Emilia, dato che la software house che pubblicò i giochi di Castellari era di Bologna. Forse anche Reggio, o proprio quella Modena che abbiamo citato in più occasioni nell'articolo sulla storia di D&D; la città in cui si è tenuto il primo torneo italiano di Dungeons & Dragons e che ha dato i natali a I Signori del Caos; la città che ospitava il Centro Rinascita, una «capitale dei War Games» (per usare le parole di G. Dossena) che teneva «costantemente lezioni per l'uso e la programmazione dei computers».
Magari, giocando un po' con le deduzioni azzardate, potremmo supporre che il Castellari fosse proprio uno degli animatori di quella realtà, dato che si spostava tranquillamente tra i giochi di ruolo, gli strategici, i war games e la programmazione in BASIC. Certo, non possiamo affermare niente di sicuro, ma del resto da queste parti vogliamo molto bene a Carlo Ginzburg e al suo paradigma indiziario.
Quello che è certo è che il Nostro conosceva Dungeons & Dragons prima della sua traduzione italiana, dato che le sei caratteristiche da lui scelte (Forza, Intelligenza, Destrezza, Fortuna, Robustezza e Fascino) ricalcavano decisamente le sei del D&D Classico (Strength, Intelligence, Dexterity, Wisdom, Constitution, and Charisma), andando a sostituire la Saggezza con una più utile Fortuna in un gioco di ruolo su computer. Anche il fatto che le caratteristiche potessero avere un valore massimo di 18 (cioè 3 dadi da 6 facce, esattamente come in D&D) depone a favore di questa ipotesi.
Ma se non possiamo dire niente dell'autore, è possibile aggiungere invece qualcosa sulla Electronic Future World di Bologna? Anche qui, purtroppo, non siamo molto fortunati. Ci aiuta però una ricerca online sui registri aziendali: grazie a questi scopriamo che le attività della EFW erano iniziate il 16 luglio 1984, e un messaggio su Battaglia d'Inghilterra situa la pubblicazione di questo gioco a dicembre. Le produzioni di Castellari (che riportano rispettivamente i codici SC 06021, SC 06022 e SC 06024) sono state quindi pubblicate da luglio a dicembre.
E so che a questo punto un'altra domanda arriva alla mente e purtroppo anche questa sarà senza risposta: il gioco SC 06023 che fine ha fatto? Esisteva quindi per caso anche un'Avventura 3? Non possiamo dirlo. Notiamo però che nel 1985 la EFW si spostò sui giochi internazionali, dato che risulta esistente anche una cassetta SC 06025, nella forma del noto gioco Spy vs. Spy della First Star.
Sappiamo che in Via Mengoli 30 non c'è più traccia della EFW (grazie Roberto per il sopralluogo!) ma che dire della sede originale di Via Castiglione 109? E del numero di telefono 051/534697? Ancora una volta la ricerca si complica e finisce in un ulteriore vicolo cieco, dato che questo indirizzo corrispondeva a una casa discografica, la Base Record, piuttosto nota all'epoca per aver pubblicato in Italia i dischi di Joy Division e New Order.
Non ho trovato alcun riferimento ai proprietari della Base Record per poterli contattare: perciò, se avete maggiori informazioni a riguardo, queste sarebbero assai gradite nei commenti. Ciò che posso dedurre per ora è che ci fosse un indubbio legame tra la proprietà della Base Record e della EFW: il mondo discografico (grazie alla duplicazione industriale delle audiocassette) e il mondo videoludico tendono ancora una volta a mischiarsi e confondersi nella storia italiana; del resto anche la società che successivamente ha prodotto La taverna delle avventure, la Mantra Software, era una casa discografica che, per un certo periodo, fece uscire una collana di videogiochi "pirata" grazie ai propri impianti di duplicazione.
Come si può notare, si tratta di una storia capace di sollevare più dubbi che certezze, ma che almeno ha fatto spuntare fuori dal nulla un videogioco che prima si riteneva inesistente, poi perduto e infine “preservato”. Avete quindi la possibilità adesso di giocare alla versione definitiva di Avventura 1, così come concepita dall'autore originale per la sua effettiva commercializzazione. A differenza del soliti link a dropbox, vista l'importanza del caso, ho deciso di far distribuire esclusivamente (!) a Ready64 il .tap. Questo è il link diretto.
Per non essere troppo "lungo" (come mio solito) lascio quindi a voi il divertimento di scoprire tutte le differenze tra questa versione e quella che avete potuto conoscere in passato; mi limito a segnalare la più importante, cioè la possibilità aggiunta di poter salvare su cassetta la propria posizione e continuare a giocare in seguito: un'esigenza che allora doveva essere molto sentita.
Un’altra curiosità su cui riflettere guardando gli screenshot è che Castellari fu molto deciso e netto nell’inserire tra parentesi il sottotitolo “Fantasy” per descrivere la sua prima avventura; l’editore modificò però la specifica nella copertina, sostituendo il termine scelto con “L’eroismo”. Si temeva forse che un genere narrativo ancora di nicchia da noi non fosse sufficientemente chiaro per il pubblico dei videogiochi, nel 1984? La stessa cosa avvenne comunque anche per la seconda Avventura, che da “galattica” divenne una più generica “esplorazione”.
Non mi risulta che Avventura 1 sia mai stata recensita da una rivista italiana di videogiochi; ci sono però due riferimenti importanti che vale la pena segnalare. Venne infatti citata e descritta approfonditamente nella sezione adventure del volume “I Computer Games”, di Piero Schiavo Campo e Carlo Tibaldi (giugno 1985): si afferma in quella sede che «si tratta di uno dei pochi adventure disponibili in italiano, il che, se non consente di impratichirsi con la lingua inglese, permette per lo meno di giocare in modo rilassato.»
È apparsa anche nella “Guida al Software Commodore” della Pontaccio/Domus (dicembre 1985): «Avventura 1 è un programma interessante sia perché scritto in italiano e sia perché si discosta dal modo classico di giocare un'avventura». I commentatori della "Guida" si accorsero insomma di non essere di fronte a un'avventura testuale, ma a un vero e proprio crpg.
Abbiamo insistito molto, di recente, nel far notare quanto stratificato e volatile fosse il concetto di videogioco "d'avventura" nel 1984: senz'altro doveva esserlo per il nostro Castellari, dato che presentava Avventura 1 come un gioco di ruolo fantasy e Avventura 2 come uno strategico di ambientazione spaziale. E sottolineava inoltre che La Battaglia d'Inghilterra fosse «Il primo WARGAME in italiano».
Questo sarà l'ultimo articolo per il 2023: anticipo comunque con piacere che anche Avventura 2 è già stata correttamente digitalizzata e sarà presentata l'anno prossimo, sempre da queste parti. Sarà un anno piacevole, per chi vorrà essere dei nostri.
Con questa notizia importante per il futuro termina anche il trentesimo numero (vol. 3, n. 6) della newsletter, inviato a 320 (+6) persone. La mia speranza, lo dico sempre, è quella di creare un ambiente rilassato, serio e piacevole per condividere con voi idee e approfondimenti sui temi legati alla nascita e l’evoluzione dei videogiochi; ancora di più, mi preme costruire un ecosistema autosufficiente capace di sfuggire ai social network e ai loro ritmi. Se conoscete qualcuno interessato alla storia dei videogiochi e dei computer segnalategli quindi Quattro Bit, che può crescere solo grazie al passaparola.
A presto!
(Se le stelle e i pianeti saranno correttamente allineati, verso la fine di gennaio 2024. Mi riservo comunque la possibilità di inviare un post a sorpresa, conservando la sana tradizione degli "intermezzi")
Aggiornamento del 10/04/2024: MAT64 ha realizzato la traduzione inglese anche di questa versione commerciale di Avventura 1 e l’ha inserita nel portale Csdb.
Ci sono notizie, sebbene non liete, sull'identità di Alessandro Castellari https://www.andreacontato.com/alessandro-castellari---avventura-1
Ciao Andrea, scusa se commento articoli non recenti…
Nell’articolo citi due libri: “I computer games” che comprai all’epoca, e “Guida al software Commodore”. Di quest’ultimo non riesco a trovare tracce: riesci a darmi qualche altra informazione? Grazie!