State per iniziare a leggere il quinto numero della seconda stagione di Quattro Bit. In questo ultimo appuntamento del 2022 cerchiamo di essere leggeri: per notare i cambiamenti radicali nel mercato dei videogiochi avvenuti in quattro anni, rispetto a quanto abbiamo detto la settimana scorsa, andiamo a sfogliare il Corriere dei Piccoli di fine 1983 per vedere quali erano le proposte commerciali più appetibili da regalare ai bambini.
Non dobbiamo dimenticare infatti che il target principale per questo genere di prodotti era quello dei giovanissimi, e che quindi il periodo natalizio rappresentava il momento di maggiori vendite per console e accessori, oggetti tutti da inserire senz’altro nella categoria “giocattoli”. La scorsa settimana abbiamo lasciato uno scenario in cui alcune novità “portatili” come il Simon si alternavano ai cloni di Pong, con l’annuncio delle cartucce intercambiabili come possibile nuovo trend del mercato negli anni a venire.
Il 1983 concretizza in pieno questa ipotesi anche in Italia, dato che a spartirsi le preferenze del pubblico erano in sostanza l’Atari VCS (introdotto nell’autunno dell’80) e l’Intellivision di Mattel (nell’estate dell’82); il “terzo incomodo”, con una quota inferiore di mercato, era il Videopac di Philips (cioè la versione europea dell’Odyssey2 di Magnavox).
La quarta console mostrata in questi articoli è una presenza curiosa, dato che viene proposto il CH-50 di Inno-Hit, una delle infinite derivazioni dell’accoppiata di microchip della Signetics (2650+2637): in Italia ne erano già arrivati dei modelli analoghi, come per esempio l’Hanimex importato dalla GBC nell’82.
Si nota come il prezzo delle console vari dalle 280.000 lire del CH-50 fino alle 399.000 lire dell’Intellivision; in questo momento storico l’Atari VCS si situa in una fascia di prezzo inferiore al concorrente della Mattel grazie a una decisione della casa madre americana, che aveva implementato una filiale italiana proprio nell’83, sostituendosi alla Melchioni nella distribuzione dei propri videogiochi. Il prezzo Melchioni prima dell’abbassamento era di 385.000 lire.
Le descrizioni delle singole console scritte dalla redattrice Alessandra Sala si adattano perfettamente al pubblico dei bambini, target prediletto della rivista. Mi ha colpito in particolare la sua descrizione iniziale, atta a spiegare al lettore «cosa sono i videogiochi»…
Parlarne non è facile perché chi, almeno una volta, non ci ha giocato? Comunque meglio saperne di più, non ti pare? In Italia queste meraviglie sono arrivate da circa due anni. I videogiochi attualmente in circolazione si dividono in due famiglie: quelli con cui si può giocare a casa sul televisione e gli altri che si trovano nei bar o in altri ritrovi. Oggi ti parlerò dei primi che, come ben saprai, si compongono di due elementi: la console (o base) che è una specie di scatola che colleghi al tuo televisore e la cassetta (o, in inglese, software) che tu inserisci in questa scatola. I principali produttori di console e cassette sono: Atari (è stato il primo a farle), Intellivision (del gruppo Mattel), Philips e Inno Hit. Esistono anche produttori solo di cassette: Imagic e Activision. Mentre una cassetta Atari la puoi vedere solo su console Atari, le cassette Imagic e Activision puoi giocarle su tutte.
Sappiamo bene che quest’ultima affermazione non è proprio corretta e chissà se ha generato qualche confusione di troppo nei piccoli lettori di allora. In ogni caso all’arrivo di Activision e di Imagic nel nostro Paese ho dedicato due approfondimenti anni fa, che invito a leggere cliccando sui link corrispondenti, in caso d’interesse. A. Sala dedicava un piccolo box anche al “computer a fumetti” di Luca Novelli: ovviamente (!) ho intervistato anche questo autore nei primi anni di Quattro Bit, quindi segnalo l’ennesimo link agli ultimi arrivati.
L’ultimo focus era quello relativo ai piccoli giochi elettronici “da tasca”, presentando vari prodotti della Tronica e della Casio, assieme a quelli dedicati a Hello Kitty realizzati in Giappone dalla Tomy e importati qui in Italia dalla Sebino. La “Tomy/Sebino” fu una delle partnership più importanti per quanto riguarda il settore dei giochi portatili, in questa prima fase.
Con questa nota leggera si conclude non solo il diciassettesimo numero (vol. 2, n. 5) della newsletter, inviato a 183 (+2) persone, ma anche il primo anno di attività di Quattro Bit. Non voglio tediarvi con una lunga analisi sui dati e le percentuali: è sufficiente dire che sono soddisfatto dei risultati, dei numeri e della qualità dei feedback che ho ricevuto da voi. Spero che ci sia altrettanta soddisfazione dall’altra parte dello schermo, nei confronti della ventina di post inviati in questi mesi. Mi auguro anche che il 2023 sia ancora migliore in questo senso, magari riuscendo anche a concludere alcuni degli approfondimenti più lunghi, che sono ormai da troppo tempo in fieri.
La mia speranza, lo dico sempre, è quella di creare un ambiente rilassato, serio e piacevole per condividere con voi idee e approfondimenti su questi temi; ancor di più, costruire un ecosistema autosufficiente capace di sfuggire ai social network e ai loro ritmi. Se conoscete qualcuno interessato alla storia dei videogiochi e dei computer segnalategli quindi Quattro Bit, che può crescere solo grazie al passaparola. Ci vediamo (credo) a metà gennaio! [edit: inizio febbraio!]
Sarà forse un articolo più leggero ma è meraviglioso: che bello leggere un estratto di una rivista dell'epoca destinata ai giovanissimi! Trasmette quasi un senso di "spensieratezza" e credo sia in grado di evocare anche alcuni piacevoli ricordi d'infanzia a chi ha vissuto quel periodo con l'età giusta.
Tra tutte le console proposte, non conoscevo il modello CH-50 della Inno-Hit: fino ad ora mi ero soffermata soprattutto sui suoi Pong-on-a-chip, come quello che ho attualmente a casa per merito della lungimiranza di mio padre.
Grazie inoltre per l'inserimento dei link al tuo blog, utilissimi per gli ultimi arrivati come me.
Da parte mia confermo che c'è altrettanta soddisfazione per come si è concluso questo primo anno della newsletter. In attesa del prossimo numero di gennaio, auguro a tutti buone feste!