Questo “intermezzo” (che segue la tradizione degli articoli brevi di Quattro Bit) da una parte serve per ringraziare chi ha condiviso la notizia della digitalizzazione di Avventura 1 e creato dei contenuti a riguardo, dall’altra per dare il benvenuto a tutte le persone che si sono iscritte in seguito al ritrovamento di questo prezioso videogioco per Commodore 64.
Sono in preparazione gli articoli dal 7 al 12 della terza stagione di questa newsletter, che ci accompagneranno fino alla primavera e all’inizio dell’estate, quando come al solito diventeremo silenziosi e (purtroppo) accaldati; tra questi articoli ci sarà ovviamente spazio per la presentazione di Avventura 2, sempre di Alessandro Castellari.
Nel frattempo vorrei condividere con voi una segnalazione, dato che da queste parti (come ho già detto altre volte) vogliamo molto bene a Giampaolo Dossena e alle sue brillanti analisi sul mondo videoludico, quando alla fine degli anni Settanta nessuno sembrava volersene occupare con serietà.
Ho usato numerosi articoli di Dossena per preparare il “dossier” sull’arrivo di Dungeons & Dragons in Italia, ma nello stesso modo vorrei ricordare la validità dei suoi testi relativi ai videogiochi, che in parte ho raccolto nella vecchia incarnazione di Quattro Bit.
In particolare, è da segnalare una spassionata difesa degli stessi pubblicata durante le feste natalizie del 1980:
C'è un problema. Flippers e videogiochi sono malvisti da tutti, a cominciare dai "genitori democratici". Hanno votato contro anche il "Times" (29 novembre u.s.) per bocca di Nicholas Wapshott e "Repubblica" (4 dicembre) per bocca di Giovanni Gandini. Entrambi questi autorevoli critici di soffermano in particolare su "Space Invaders", dove il giocatore deve opporsi a un'invasione di marziani, di "invasori venuti dallo spazio". Wapshott sostiene che "Space Invaders" è distribuito dai marziani veri, per rincretinirci tutti e poterci poi invadere senza colpo ferire. Gandini dice che i marziani sono amici dei baristi.
La verità è ben altra. In termini tecnici tutti i video giochi si basano sulla prontezza dei riflessi: si è sempre sconfitti dopo una certa età. In termini filosofici, se comanda Alarico la cosa migliore e ritirarsi a Ravenna ad allevare galline. Se assediano Bisanzio la cosa migliore è chiudersi in cantina a parlar di teologia. Se dobbiamo essere invasi dai marziani, la cosa migliore è farci trovare intenti a un videogioco. In termini pratici, fra questi giochi si può attuare qualche scelta, anche per il modo di giocarci.
L’occasione di rileggere queste parole è nata da una recentissima proposta degli interessanti archivi della RSI (link diretto al video), cioè un frammento del 1984 tratto dalla trasmissione Trovarsi in casa, in cui Dossena assumeva il ruolo di avvocato difensore dei videogiochi, con una sonora sentenza:
Viva i videogames! Perché abituano fin da piccoli a manovrare l’elettronica: se uno passa dal videogame a cassetta al videogame su personal computer impara da solo giocando certe cose che altri stanno studiando con fatica in una facoltà di elettronica, e poi perché sviluppano capacità strategica, e richiedono e allenano una grande prontezza di riflessi.
Ancora non ho stilato un calendario per le prossime uscite, quindi non me la sento di fornire delle date sicure. È sufficiente dire, per adesso, che un giovedì di febbraio senz’altro uscirà un articolo su un argomento “collaterale”. Nota a margine: durante il 2024 nelle note di Substack e nel profilo Mastodon compariranno delle anticipazioni grafiche relative ai temi che tratteremo in futuro, per gli amanti degli indovinelli.
Se mi avete seguito fino ad adesso vi ringrazio, e vorrei chiudere con una domanda e un sondaggio. Tempo fa avevo parlato dell’apertura di una nuova rubrica, chiamata “Il Sortilegio Videoludico”, che avevo descritto in questo modo:
mi piacerebbe poter riprendere anche un percorso “obliquo” iniziato timidamente molti anni fa, con i primi frammenti digitali del 2007-2008, in cui descrivere in forma narrativa le suggestioni di alcuni dei primi videogiochi dell’Epoca d’Oro. Il nome di questa nuova/vecchia rubrica sarà Il Sortilegio Videoludico e, nel suo rappresentare un doppelgänger irrazionale alla normale attività della newsletter, avrà ovviamente una periodicità e una tempistica totalmente caotica.
Il primo numero di questa “serie nella serie” sarebbe praticamente già pronto, ma poi sono arrivate le inevitabili perplessità e ovviamente mi sono posto soprattutto un dubbio, e cioè se abbia senso o no pubblicarlo in questa sede. Non riuscendo a risolvere l’arcano, molto banalmente, lo chiedo a voi:
Se volete specificare meglio la vostra scelta, ovviamente la sezione commenti è sempre lì che aspetta. A presto!
In ritardissimo, passo solo per approvare la nuova rubrica a sondaggio chiuso
Buongiorno Andrea e bentrovato :)
Anch'io non vedo l'ora di essere stregato da qualche sortilegio videoludico dei bei tempi andati, dunque voto senza dubbio in questo senso!
Per quanto riguarda questo intermezzo, rinnovo tutta la mia stima nel mitico Dossena, le cui analisi fortunatamente si discostavano da quelle frettolose e infarcite di luoghi comuni della maggior parte dei suoi colleghi dell'epoca. Uno di quei giornalisti e scrittori di cui evidentemente hanno buttato lo stampino, vista la qualità attuale (sconfortante il livello anche solo ortografico/grammaticale degli articoli odierni, videoludici e non).
Sono alquanto impaziente di scoprire i nuovi pezzi che ci accompagneranno all'agognata (?) estate, con riferimento soprattutto ad Avventura 2, che promette di essere qualcosa di assolutamente inedito - un nuovo game per C64 originale dell'epoca, in versione commerciale, con istruzioni, e 100% italiano!
Infine, sull'immagine misteriosa mi devo arrendere: non ho idea di cosa sia. Al momento, mi ha ricordato la copertina del mitico Temple of Apshai (che ovviamente ho nella versione VIC-20 :)) https://en.wikipedia.org/wiki/Temple_of_Apshai, ma in realtà non è quella. Attendo fiducioso che l'occhio clinico di qualche retro-appassionato ci capisca qualcosa e nel frattempo saluto te e tutta la compagnia.